SCARICA QUI il DECRETO LEGISLATIVO15 novembre 1993 n. 507
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meno male che ci siete voi! E’ pensabile che il Comune richieda un pagamento per omessa denuncia? Io ho sempre pagato tutto, non sono tenuta a mandare i miei dati al Comune non me li hanno mai chiesti devono essere loro a guardare nel catasto ceme avviene in ogni città no? Grazie, Carla
di Garbagnati Carla agosto 21, 2007 at 10:37 amCara Carla,
di apri gli occhi agosto 21, 2007 at 3:36 PMgrazie per la stima nei nostri confronti. La tua richiesta è già all’esame dei nostri “addetti ai lavori”. Presto le daremo qualche risposta.
Cara Sig.ra Carla,
di Primula Rossa agosto 22, 2007 at 2:57 PMin realtà la denuncia di occupazione o detenzione di locali, ai fini della tassazione è prevista per legge. Legga i termini riportati a questo proposito all’art. 15 del Regolamento Comunale.
Va detto però, che il fine della denuncia è quello dell’individuazione della categoria entro la quale rientra l’immobile per sua destinazione, e della quantificazione della metratura tassabile. Difatti se anche fosse stata emessa a suo tempo una regolare denuncia , e nel frattempo fosse mutata, per qualsiasi motivo(ampliamenti, cambiamento di destinazione d’uso, etc) la superficie tassabile, si sarebbe dovuto provvedere all’emissione di una nuova ulteriore denuncia di “variazione” in eccesso o in difetto, a seconda dei casi o di cessata detenzione o occupazione.
Se lei però ,ha sempre pagato regolarmente per la metratura reale, basterà che si presenti presso l’ ufficio tributi con le ricevute di attestazione dei pagamenti. La denuncia può essere emessa anche successivamente ed ha effetto per gli anni a venire semprechè,ripeto, non intervengano delle variazioni come quelle sopra menzionate.
Non conoscendo il suo caso specifico, non sono in grado di dirle di più. Nel caso abbia altre domande da fare la pregherei di contattare la redazione via e-mail, magari fornendo qualche particolare che possa aiutarci a capire meglio.
cordialmente,
Buongiorno,
vorrei un aiuto nel chiarire l’applicazione delle riduzioni alla TARSU ed eventualmente l’istituzione pubblica cui rivolgermi nel caso in cui il Comune sia in contrasto con me sulla materia. La mia questione riguarda l’eventuale riduzione in qualità di singolo occupante. Nella stragrande maggioranza dei comuni italiani la riduzione viene applicata in funzione della quantità di rifiuti prodotti, pertanto un single ha diritto a uno sgravio perchè smaltisce in misura logicamente minore rispetto ad un nucleo familiare di più persone. Nel mio comune (Forte dei Marmi) si sostiene invece la logica del “non ha importanza se produci tonnellate di rifiuti, l’importante è che tu abbia un reddito che giustifichi la riduzione”. Lo trovo insensato ed incoerente con la filosofia UE in base alla quale che chi inquina di più, spende di più.
di Giona Maggio 14, 2009 at 11:26 amPotete supportarmi a livello di informazioni? Grazie
Ho scoperto che il Comune dove ho la seconda casa, non ha mai inviato alla Direzione Centrale Federalismo Fiscale il regolamento previsto dall’art.68 della legge n°507 del 1993. Devo pagare?
di angelo libranti Maggio 20, 2009 at 8:39 PMGli occhi li teniamo aperti, ma pure voi, che ce lo consigliate, aiutateci a non chiuderli.
di angelo libranti luglio 3, 2009 at 5:19 PMVolevo cortesemente sapere se mi spetta una riduzione della tarsu per una casa di villeggiatura di cui usufruisco 2 mesi all’anno ( se tutto va bene). Il comune di Montecorice – sa- dove si trova l’abitazione, oltretutto accatastata come casa rurale, alla mia domanda ha risposto che non è prevista alcuna riduzione. Tenga presente che per l’abitazione principale pago nel 2010 appena 350 euro, e per la casa di villeggiatura …300 ! Speranzosa di una risposta favorevole, porgo distinti saluti.
di maria luisa curzio Maggio 14, 2010 at 10:23 am